12/19/2023 0 Commenti A Firenze, tu gridaTu grida nei teatri
anche se nessuno sa più come gridare. Ci hanno detto che a riempirci la vita ci avrebbero pensato le scarpe le borse i capelli gli anelli. Alle orecchie ci hanno sussurrato che a riempirci gli occhi ci avrebbero pensato i viaggi, i mari le montagne, le barche gli champagne. Nel frattempo non ci siamo accorti di non saper più gridare, di non saper più cantare, di non avere più un volto, di non avere più un nome. Ma a Firenze tu grida a voce alta, grida adesso, non domani. Perché tu sai che a riempirci la vita ci pensano i teatri, le poesie il consenso il dissenso. Tu grida a testa alta, a teatro Verdi, nel caffè le Giubbe rosse, al Paszkowski, nelle aule, dietro alle cattedre, davanti alle cattedre, in piedi sulle cattedre. Tu grida sui giornali, a penna alta, parole di verità di giustizia di lealtà. Tu grida nelle piazze al centro delle folle, agli angoli delle folle. Perché tu hai ancora un volto hai ancora un nome, ancora una voce. Lascia un segno, tu che puoi, tu che sai. Tu che hai una responsabilità.
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AutoreF. G. Archivi
Gennaio 2024
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